Il Cavallino in Villa

Questo cuoco commette un sacrilegio e i social non gli lasciano scampo. Ma se invece avesse ragione?

Un’alba scintillante si staglia dietro l’orizzonte mentre il profumo avvolgente di una carbonara fresca invade l’aria.

Il pasto è servito, ma c’è qualcosa di diverso oggi.

Una foto di questa delizia culinaria è stata appena condivisa sui social anche se il dopo è stato tutto tranne che delizioso.

Commenti indignati, una tempesta di disapprovazione culinaria ed ecco come un ristoratore leccese finisce al centro della bufera.

La sua audace creazione?

Una carbonara preparata con pancetta al posto del guanciale.

La reazione? Un vero e proprio caos digitale, con commenti negativi che si susseguono in modo quasi furioso.

Ma il ristoratore, con risposte al limite dell’offensivo, ha sollevato ancor più polvere nella tormenta.

La carbonara è senza dubbio uno dei piatti italiani più iconici ma divisivi.

Verrebbe quasi da chiedersi come sia possibile che un semplice piatto di pasta possa scatenare così tanto scompiglio.

La risposta è semplice: la passione per la cucina ed il desiderio di preservarne la tradizione a tutti i costi.

Infatti, una delle interpretazioni più controverse di questo piatto è l’uso della pancetta al posto del guanciale.

Per molti italiani è un vero e proprio sacrilegio culinario.

“La carbonara si fa solo con il guanciale”, sottolineano in tanti.

Tuttavia, è interessante notare che la prima ricetta scritta in Italia di questo piatto utilizzava, in realtà, la pancetta.

Quella pancetta oggi tanto osteggiata era uno degli ingredienti principali insieme ad una serie di accorgimenti che probabilmente oggi troveremmo bizzarri nella nostra carbonara.

Immagina se qualcuno osasse preparare il piatto oggi come veniva fatto nel 1954…

La Carbonara Originale: Pancetta e Gruviera

Dobbiamo fare un salto nel tempo fino al 1954 per trovare la prima testimonianza scritta italiana della carbonara (negli Stati Uniti era stata pubblicata qualche anno prima, in un ristorante di Chicago).

In quel periodo la carbonara non era ancora un piatto così radicato nella nostra tradizione gastronomica.

Ma guardando agli ingredienti previsti in quella versione, oggi sarebbe difficile riconoscerla come carbonara.

Eppure il ricettario parlava chiaramente di “spaghetti alla carbonara”.

Non a caso, la carbonara ha attraversato diverse “ere” culinarie nel corso dei decenni.

E se oggi dominano guanciale e pecorino, 80 anni fa la pancetta, la gruviera, l’aglio e persino l’uovo intero direttamente in padella erano protagonisti.

La panna, oggi considerata un’eresia culinaria, era in realtà di moda dagli anni ’60 agli anni ’80 per conferire cremosità al piatto.

La pancetta dominava ancora, ma il guanciale faceva timidamente il suo ingresso.

Lo stesso valeva per il formaggio: la gruviera durò poco facendo spazio al parmigiano e al pecorino solo in seguito.

Anche se non sappiamo se il ristoratore leccese fosse a conoscenza della storia della carbonara, la sua creazione rappresentava, in qualche modo, un richiamo alla versione originale del 1954.

Un piatto che, nel corso dei decenni, ha subito molte modifiche e reinterpretazioni, diventando l’icona che conosciamo oggi.

Tuttavia, va sottolineato che la carbonara potrebbe avere origini ancor più antiche.

Infatti, secondo alcune teorie, la prima versione del piatto risalirebbe addirittura al 1931, citata in una guida del Touring.

Questo piatto prevedeva pasta all’uovo con grasso di maiale, formaggio e pepe.

Quindi, chi può dire con certezza quale sia la vera carbonara?

Fortunatamente per te – e indipendentemente dalla rivendicazione delle sue origini – al Cavallino in Villa gli spaghetti alla carbonara rappresentano una vera passione.

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